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67 COLONNE: INTERVISTA A FEDERICO COZZA

Leaderform Group e Verona, una connessione indissolubile, suggellata dalla partecipazione al progetto di fundraising 67 Colonne di Fondazione Arena.

IL PROGETTO 67 COLONNE PER L'ARENA

L’Arena rappresenta un biglietto da visita internazionale per la nostra adorata città e la sua salvaguardia diventa un dovere intrinseco per tutti coloro che riconoscono l’importanza delle proprie origini e delle tradizioni legate al territorio.

Un patrimonio storico di inestimabile valore, che ogni stagione estiva viene puntualmente valorizzato da parte dell’Opera Festival, il cui 100° Anniversario sarà celebrato proprio quest’anno.

Ce ne parla il nostro CEO Federico Cozza in questa intervista uscita il 1° Aprile 2023 sul quotidiano L’Arena.

L'INTERVISTA

Come si concilia la cultura delle arti con la vostra cultura d’impresa? 

La cultura d’impresa e la cultura delle arti sono sovrapponibili in molteplici aspetti: a tal proposito, a mio parere, la direzione di un’impresa è perfettamente paragonabile alla direzione di un’orchestra sinfonica. In questo parallelismo, sia i collaboratori di un dipartimento aziendale sia gli strumentisti di un concerto musicale, guidati dalle indicazioni del proprio direttore, contribuiscono in modo collettivo al perseguimento degli obiettivi, grazie alle proprie competenze individuali e alla fiducia reciproca.

In campo imprenditoriale, esattamente come succede durante l’Opera, innanzi a buone performance la platea applaude, ma in caso contrario, quest’ultima, può arrivare a manifestare apertamente il proprio disappunto. Qualche imprevisto è comunque fisiologico per chi si ritrova a dover gestire un’impresa, ma se risolto tempestivamente consente la regolare ripresa delle attività: “the show must go on”, si dice così no?

 

Per questo sostenete il progetto 67 Colonne?

Ho sposato il progetto con entusiasmo sin dal primo istante in cui mi è stato proposto sia per supportare l’ente lirico che in tutti questi anni ha permesso alla città scaligera di consacrarsi come palcoscenico dell’Opera mondiale, sia perché ritengo incarni una iniziativa estremamente vincente anche sul piano educativo, in quanto ci permette di lanciare un messaggio forte e chiaro alle nuove generazioni, tramandando loro in modo innovativo e moderno il senso di appartenenza al proprio territorio, sensibilizzandoli sull’importanza di preservare strutturalmente e culturalmente un monumento storico radicalmente ancorato alle nostre origini e alla nostra identità.

 

Quale è l’evento areniano che conserva più caramente nel cuore? 

Un evento che mi è piaciuto particolarmente è stata l’esibizione de Il Volo, tenutasi in Arena il 24 settembre 2019.

L’atmosfera da sogno che si era venuta a creare, grazie alla suggestiva cornice dell’anfiteatro romano, in combinazione con le inconfondibili voci del trio supportate da una fantastica orchestra, ha reso l’esperienza indimenticabile sia per me che per la mia famiglia, conquistando di diritto il vertice della lista del mio album di ricordi legati a questo posto magico.

 

Per i 100 anni dell’Opera Festival cosa si aspetta?

Credo sarà l’occasione ideale per riunire a Verona, durante la stagione lirica, imprenditori e personalità di spicco di livello nazionale ed internazionale, la cui cassa di risonanza mediatica contribuirà a portare un valore aggiunto a Verona e al suo territorio.

Nondimeno, per la celebrazione dei 100 anni della Stagione Lirica, mi aspetto una grandissima affluenza di persone, con un conseguente aumento del turismo all’interno delle mura della nostra amatissima città, generando nuove opportunità economiche, sociali e culturali.

 

Come state affrontando le calamità che negli ultimi anni hanno sconvolto l’umanità intera?

La situazione che abbiamo vissuto negli ultimi anni, tra crisi pandemica, shock energetico e guerra fra Russia e Ucraina è molto complessa e sta creando molti disagi a tutta la filiera.

Andando in ordine cronologico, nel 2020, in piena epoca covid, essendo bandita qualsiasi tipologia di evento, abbiamo dovuto interrompere per mesi l’operatività di Extreme Printing volta alla realizzazione di allestimenti espositivi, generando perdite di fatturato e di marginalità non indifferenti.

Successivamente, a causa del conflitto scoppiato a febbraio 2022, oltre alle criticità legate al caro bollette di luce e gas, per noi la difficoltà principale è stata l’approvvigionamento della carta, il cui mercato è stato bersaglio di drammatici aumenti di listino, arrivando a superare il doppio del valore economico abituale.

Lato nostro abbiamo tentato di risolvere il problema ampliando i livelli di scorte al fine di calmierare il più possibile i prezzi della materia prima, nella speranza che la situazione possa via via migliorare.

Ora, malgrado le aspettative per l’avvenire siano ancora subordinate all’evoluzione degli scenari politico-sociali e alle misure adottate per mitigarne l’impatto sulle attività economiche, la struttura poliedrica del nostro Gruppo, ci ha consentito comunque di tenere quotidianamente attive tutte le nostre business unit e di assicurare ai nostri collaboratori un regolare svolgimento dell’attività lavorativa.